lunedì 25 marzo 2013

What is "Cervello"?


WHAT IS 'CERVELLO'?

Cos'è il cervello? Uno strumento che alcune persone usano poco e male, o non usano affatto. Esagero? 



Usare il cervello di solito viene inteso come pensare prima di agire o comunque pensare alle possibili conseguenze di una determinata azione o comportamento: quando si dice "usa il cervello!"
In generale io intendo la capacità di afferrare i concetti, riuscire a capire, concentrarsi e mantenere  l'attenzione , rispondere agli stimoli esterni e alla realtà delle situazioni della vita con capacità di adattamento. Imparare, apprendere sono le funzioni principali; non tutti siamo dotati di intelligenza in egual misura, ma sicuramente si può allenare e affinare.
L'apprendimento classico a scuola gioca un ruolo importante, perché lo studio e la lettura migliorano le capacità cognitive : lcognizione può anche essere interpretata come "capire il mondo e dargli un senso".


La cognizione o i processi cognitivi possono essere naturali o artificiali, consci e inconsci e per questo motivo sono analizzati in modo diverso da diverse prospettive e in differenti contesti come la neurologia, la psicologia, la filosofia, la sistemica l'informatica. 

Qui però non voglio fare un trattato scientifico sul cervello e sul suo funzionamento, quanto sull'utilizzo spesso insufficiente che alcune persone (molte?) fanno del proprio organo.

Molte volte è per pura pigrizia che l'individuo non sviluppa le proprie capacità oppure una mancanza di autostima o di impegno (sembro il professore che dice la solita frase 'suo figlio non si applica!') eppure è quasi sempre così. Sicuramente l'ambiente familiare, scolastico e le compagnie possono anche contrastare lo sviluppo mentale e psichico dell'individuo, così come la società che non incita a far sì che le persone pensino in modo autonomo, ma che si uniformino come modo di pensare e di comportamento per questioni forse di controllo e pratiche, perché persone obbedienti e non dissenzienti son più facili da manipolare, controllare o gestire. La diffusione di tv e media che inondano le persone di programmi e notizie, comportamenti e modelli di un certo tipo, anche scadenti o poco edificanti, la mancanza di un'opinione personale e una critica a quello che si vede o legge contribuiscono a creare conformità di pensiero.
Per questo è importante sviluppare le proprie capacità sia come soddisfazione personale, ma che possono anche trovare utilità nel mondo del lavoro o nella socializzazione (con amici o parenti che magari sostengono e incentivano la conoscenza). Reperire informazioni oggigiorno è molto facile con Internet, giornali e riviste, occorre un pò per trovare qualità forse ma è possibile.
Rita Levi Montalcini, grande scienziata che ha studiato molto la mente e il cervello e che ammiro  dice:

"Quello che molti ignorano è che il nostro cervello è fatto di due cervelli. Un cervello arcaico, limbico, localizzato nell'ippocampo, che non si è praticamente evoluto da tre milioni di anni a oggi, e non differisce molto tra l'homo sapiens e i mammiferi inferiori. Un cervello piccolo, ma che possiede una forza straordinaria. Controlla tutte quelle che sono le emozioni. Ha salvato l'australopiteco quando è sceso dagli alberi, permettendogli di fare fronte alla ferocia dell'ambiente e degli aggressori. L'altro cervello è quello cognitivo, molto più giovane. E' nato con il linguaggio e in 150mila anni ha vissuto uno sviluppo straordinario, specialmente grazie alla cultura.      "                 


Inoltre: 
  • Purtroppo buona parte del nostro comportamento è ancora guidata dal cervello arcaico. Tutte le grandi tragedie, la Shoah, le guerre, il nazismo, il razzismo - sono dovute alla prevalenza della componente emotiva su quella cognitiva. E il cervello arcaico è così abile da indurci a pensare che tutto questo sia controllato dal nostro pensiero, quando non è così.
  • Il cervello arcaico ha salvato l'australopiteco ma porterà l'homo sapiens all'estinzione. La scienza ha messo in mano all'uomo potenti armi di distruzione. La fine è già alla portata.   

Ecco quindi l'enorme importanza della cultura e delle scienze e della capacità delle persone di andare al di là delle emozioni temporanee o irrazionali, come rabbia, rancore, tristezza, depressione ecc., soprattutto quelle distruttive, e di riuscire a sviluppare le capacità che ci rendono umani e intelligenti. Forse anche per un salto biologico, evolutivo chi lo sa.














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